DREAMLAND LA TERRA DEI SOGNI: STORIA COMPLETA DEL PIU’ GRANDE INSUCCESSO CINEMATOGRAFICO DI TUTTI I TEMPI 

€ 40

 

DREAMLAND LA TERRA DEI SOGNI: STORIA COMPLETA DEL PIU’ GRANDE INSUCCESSO CINEMATOGRAFICO DI TUTTI I TEMPI
di Sebastiano Sandro Ravagnani,  2020,  Indipendently Published
CINEMA
ISBN: 9798648490246
condizioni: NUOVO

Note:
Carissimi, credo di essere la prima a far presente che il nostro amato DREAMLAND, la terra dei sogni sarà in concorso ai David di Donatello. Questa Italia corrotta, l’Italia di tarantini del bunga bunga, dei lavitola, e del signor B. riesce a proporre nel concorso più importante del cinema Italiano, questo film mostruosamente amatoriale.Incredibile, incredibile, incredibile. Non si riesce a capire come possa esistere. Siamo a livelli difficilmente descrivibili. Scene talmente finte (il biliardo, il pugilato...) da lasciare basiti. Scene che non hanno nessun nesso con la vicenda. Il culmine è l’arrivo in prefinale del cattivo, fumatore di sigari. Da notare che l’inizio in officina non ha nessun nesso e nessun senso col resto del film, risultando in pieno contrasto logico e spazio-temporale. Per molti versi è insuperabile. Sbalorditivo al massimo livello• MOMENTO O FRASE MEMORABILI: Da non perdere le scene DOPO i crediti finali.I gusti di B. Legnani (Commedia - Giallo - Thriller)Ma siamo matti?! Delirio totale, sotto dilettantesco e inconcepibile. Ripescaggio senza alcun senso del povero Columbu, costretto a leggere malamente dei dialoghi assurdi in un gobbo accanto alla mdp. Presentato pure come la star del film, accanto a illustri sconosciuti selezionati probabilmente in qualche bar di provincia, l’ex culturista porta allo sfacelo totale una delle opere più improponibili di un anno in cui misteriosamente sono apparsi al cinema prodotti che fino a poco tempo fa non avrebbero visto neanche una proiezione casalinga da parte dei loro stessi autori. È la fine.Sorprendentemente uscito nelle sale italiane, forse la summa del trash poveristico tricolore del nuovo millennio, in cui ogni elemento sembra studiato a tavolino per raggiungere il top della bassezza e dell’involontaria comicità. E invece è tutto autentico, meravigliosamente ridicolo e raffazzonato, inetto in ogni suo elemento. Per il trashofilo c’è di tutto: protagonista che pompa i muscoli per minuti e minuti, Columbu guest star da applausi, scene di lotta mai così disastrose, ricostruzione storica da paura, postilla ultratrash e molto altro.• MOMENTO O FRASE MEMORABILI: Aggiungiamo: L’inserto da Un poliziotto sull’isola; Il misterioso antefatto con Sperandeo; L’affronto a Columbu falegname... e molto altro!Opera a dir poco amatoriale che ha avuto incredibilmente anche una distribuzione cinematografica nelle sale. Il film è un chiaro esempio del divario tra la sceneggiatura (con tutti i buoni intenti possibili, come il banale messaggio del Bene contro il Male) e la trasposizione cinematografica che, manco a dirlo, in questo caso rasenta il ridicolo. Un insieme di scenette incollate alla bell’e meglio e interpretazioni da recita scolastica, il tutto contornato da sciatterie di ogni genere. Per gli amanti del trash è già culto.Dai favolosi titoli di testa fatti con Power point si capisce immediatamente il dilettantismo di chi ha composto l’opera. Non esiste una scena che non sia trash e le risate involontarie piovono in abbondanza. Colpisce l’assenza di un’introspezione psicologica dei personaggi che si sublima nella metamorfosi repentina ed istantanea del protagonista, manco fosse San Paolo sulla via di Damasco. Il finale lascia interdetti, ma la ciliegina sulla torta è la scena agghiacciante che segue i titoli di coda. Per gli amanti del trash è una pellicola essenziale.• MOMENTO O FRASE MEMORABILI: Le risse, l’allenamento del protagonista, il finale e la magnifica scena che segue i titoli di coda.Un grandissimo film comico (ho riso come non mai dall’inizio alla fine: Pezzi di legno incustoditi!), dove manca totalmente l’abc elementare del cinema. Molto più divertente della telenovela piemontese di Mai Dire Tv, con Columbu che non si capisce quello che dice, risse che manco all’asilo, dizione terrificante, nonsense, deliranti anacronismi (dovrebbero essere gli anni ’50!). e altro tratto da i Davinotti

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