Il tartufo-Il malato immaginario di Molière 
Il tartufo-Il malato immaginario

€ 3,00

 

Il tartufo-Il malato immaginario
di Molière,  1970,  Arnoldo Mondadori Editore
TEATRO
collana: I Classici
condizioni: BUONE CONDIZIONI

Note:
IL TARTUFO o L’IMPOSTORE
Atto I
La scena inizia con la Signora Peronella (madre di Orgone, il padrone di casa), che presuntuosamente sentenzia nei confronti di vari membri della famiglia (Elmira, Marianna, Damide e Cleante), e della servitù (Filippa e Dorina), esplicitamente guidata dall’opinione di un certo Tartuffo. L’anziana Peronella rimprovera per le più futili cose, come per esempio l’invitare a casa costantemente amici, cosa che fa chiacchierare il vicinato, e che non piace a Tartuffo. Non appena l’anziana signora esce di casa, Dorina (cameriera di Mariana, figlia di Orgone e innamorata di Valerio) e Cleante (cognato di Orgone) hanno un breve dialogo nel quale viene descritto come Orgone, il padrone di casa, sia totalmente assoggettato alla volontà del Tartuffo che, consapevole di ciò, se ne approfitta altamente. Cleante rivela come Tartuffo sia amato cento volte di più dei suoi familiari, di come lui sia il suo unico consigliere e di come a lui spettino tutti i privilegi e i lussuosi eccessi. Cleante è colui che si prende carico degli oneri di famiglia, o che riveste la figura maschile di capo famiglia, dal momento che Orgone pensa stupidamente solamente a Tartuffo...

IL MALATO IMMAGINARIO
Atto I
La scena inizia con l’ipocondriaco Argante (interpretato da Molière) che pondera il prezzo delle ricette e dei medicinali a lui prescritti dal Dottor Olezzo e dal Dottor Purgone. Appena finito i suoi calcoli, manda a chiamare Tonietta (o Tonina) affinché possa riordinare stanza. Tonietta coglie l’occasione per asserire contrariata che entrambi i suoi dottori si stanno approfittando delle sue manie ipocondriache per lucrarci. Argante ribatte accusandola di ignoranza, e le ingiunge di rispettare la professione medica; manda poi a chiamare la figlia Angelica, per dirle che ella andrà in sposa a Tommaso Diaforetico, figlio del Dottor Diaforetico, nipote del Dottor Purgone. Angelica gli dice di essere innamorata solamente di Cleante e di non voler prender alcun marito che non sia lui. Tonietta, già a conoscenza dell’amore di Angelica, interviene in sua difesa chiedendo al padre il motivo della scelta di Tommaso Diaforetico, e Argante le spiega che, vedendosi affetto da una grave malattia al fegato, ha interesse a desiderare un Medico come genero, in modo che possa essere costantemente presente per curarlo, e aggiunge che la famiglia Diaforetico è economicamente ben agiata. Spalleggiata da Tonietta, Angelica asserisce che la scelta del suo futuro marito deve spettare solo a lei e non a terzi. Argante ribatte che se non lo sposerà la manderà in convento, come vuole la sua matrigna, ma Tonietta continua la difesa di Angelica, mandando su tutte le furie Argante. Arriva però Belinda, che con mille moine calma il padrone di casa. Mosso dalla riconoscenza per l’amore e le cure che la moglie gli porta, Argante decide di fare testamento, lasciando tutto a lei, e tutti mandano a chiamare il notaio, che casualmente si trova già fuori di casa...

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