La settima Madre 

€ 16,00

 

La settima Madre
di Romolo Verga,  2021,  Indipendently Published
ROMANZI
ISBN: 9798726518312
condizioni: NUOVO

Note:
Messico 1927, Pedro Macondo si risveglia nel deserto con la mente orfana di ricordi personali, solo quelli nozionistici sopravvivono inalterati. Accanto a lui una bellissima bimba, Encantadora, che attribuisce l’amnesia a bacche vermiglie da lui incautamente degustate. Gli rivela d’essere la figlia e che, a bordo di una tavola a vela con ruote, stanno raggiungendo il lago dell’Ovulo Fecondo con le ceneri di nonno Adelante. Una leggenda sostiene che i miseri resti, affidati dal parente più stretto al ventre di una colossale statua, l’Afrodite Sospirosa ivi collocata, consentano la reincarnazione dei defunti. È l’inizio di una sconcertante vicenda, il cui fulcro presto diverrà un enorme cerchio geografico, sulla cui circonferenza sorgono sette villaggi, separati da un’impenetrabile foresta protetta da rovi velenosi, nel cui centro sorge l’Espectro, un inviolabile monte di purissimo marmo bianco con pareti perpendicolari, che si allarga sul vertice per ospitare l’Inspector Porfirio Strisciante, incaricato dal Governo Centrale di dissanguare con tributi gli abitanti dei villaggi.Ci s’immerge in un mondo magico, purtroppo scomparso, in cui la solidarietà e la condivisione del popolo minuto reagiscono alla povertà, percepita come fatale condanna, per emergere con sudore e sacrificio dai limiti offerti dalla vita, in cui la trascendenza rappresenti un’indissolubile porta di comunicazione al di là della Morte, per garantirsi eternità altrimenti negata. La preveggenza e l’esoterismo, in siffatti contesti, assumono un ruolo fondamentale per pilotare o alimentare la credulità del popolo, predisposto per natura a lasciarsi trasportare da sogni che lambiscono la realtà per ridimensionarne gli effetti, sfruttando talvolta prodigi o ectoplasmi ansiosi di ristabilire contatti con la concretezza. L’uomo vitruviano, rappresentazione esoterica del macrocosmo, sovrintende a questa dimensione parallela, soffusa, quasi onirica, entro cui si amplificano gli eventi, accettando incongruenze con la contorta plausibilità che solo i sogni riescono a effondere. Al termine, inattesa, esploderà la resa dei conti cara a Ennio Morricone, e una musica struggente, miscelata a ticchettii d’intestardita pioggia, percuoterà il dipanarsi della vicenda per avviarla ad affrontare un traumatizzante finale. Si consiglia a eventuali lettori d’abbandonarsi, liberando la mente dalle infauste necessità propinate dal progresso esasperato, per reimmergersi in atmosfere quasi surreali che disperdono irrecuperabili sentori d’antico.

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