La vita è sogno-L’Alcade di Zalamea-Il gran teatro del mondo di Pedro Caldéron de la Barca 
La vita è sogno-L’Alcade di Zalamea-Il gran teatro del mondo

€ 3,00

 

La vita è sogno-L’Alcade di Zalamea-Il gran teatro del mondo
di Pedro Caldéron De La Barca,  1970,  Fratelli Fabbri Editori
NARRATIVA
collana: I grandi della letteratura
condizioni: BUONE CONDIZIONI

Note:
LA VITA È SOGNO
Primo atto
In un’immaginaria Polonia, vive un verosimile re, Basilio, esperto di astrologia. Egli, alla nascita del figlio Sigismondo, prevede che questi diventi un principe sanguinario e tiranno. Per evitare che ciò accada lo fa rinchiudere in una torre. Sigismondo è custodito da Clotaldo, il fido del re, dal quale riceve la sua unica educazione sul mondo esterno che non ha mai avuto modo di vedere con i suoi occhi. All’inizio del dramma compaiono Rosaura, figlia di Clotaldo, e il suo servo Clarino. Clotaldo non conosce la figlia in quanto aveva abbandonato la moglie prima che la bambina nascesse. Rosaura sarà riconosciuta dal padre per mezzo di una spada che la giovane gli consegnerà...

L’ALCADE DI ZALAMEA
Atto I - 1580. Re Filippo II di Spagna attraversa la provincia dell’Estremadura verso Lisbona dove sarà incoronato re del Portogallo. L’esercito reale è agli ordini del generale Don Lope de Figueroa. Prima del corteo reale, un gruppo di soldati d’avanguardia comandati dal capitano Don Alvaro de Ataide si ferma nella città di Zalamea, per aspettare il resto del reggimento, prima della tappa successiva a Guadalupe . Per stare con il suo sergente e altri compagni, il capitano requisisce la casa di Pedro Crespo, un ricco contadino malvagio (contadino libero), vedovo, padre di un ragazzo ozioso e giocoso José, e di una ragazza Isabelle la cui bellezza attira i desideri...

IL GRAN TEATRO DEL MONDO
All’inizio dell’opera entra in scena l’Autore, ovvero Dio stesso, che spiega subito agli spettatori che lo spettacolo che stanno per vedere è l’esistenza, mentre il palcoscenico rappresenta il mondo. Appena entrano in scena i personaggi, distribuisce i ruoli, ovvero quelli del Re, della Prudenza, della Bellezza, del Ricco, del Contadino e del Povero e di un Bambino, raccomandando loro di recitar bene la parte, dal momento che Dio li vede e li giudicherà. Ricevuta la parte, ognuno si reca dalla Legge di grazia per ricevere ciò che serve per il ruolo. Entrati da una porta, che rappresenta la culla, devono uscire non appena hanno terminato il loro ruolo da un’altra porta, che rappresenta la morte.
Ognuno comincia a interpretare il proprio ruolo: il Povero si dispera per la sua condizione, rimpiange di essere nato e chiede l’elemosina, il Contadino si lamenta per il duro lavoro da svolgere, il Ricco non condivide con nessuno le sue ricchezze, il Re possiede tutto il potere terreno, la Prudenza rappresenta la religione e viene derisa dalla Bellezza. Alla fine di tutto, ognuno deve restituire il proprio ruolo e ciò che gli era stato dato per essere poi giudicato dall’Autore in base a come ha svolto il proprio compito.

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