Note: Quale ruolo ha avuto nell’Italia unita la nobiltà? quali sono stati i mutamenti in un periodo relativamente lungo? e, prima ancora: si può pensare che le rivoluzioni borghesi e liberali non abbiano repentinamente cancellato le aristocrazie dalla scena del potere, della ricchezza e del prestigio? Muovendo da quella che ritiene una intelligente provocazione storiografica di Arno Mayer, Gian Carlo Jocteau si pone queste come domande centrali nella sua importante ricerca. Provocazione appunto, e solo questa, perché l’autore di Nobili e nobiltà nell’Italia unita non segue tutto l’itinerario di Mayer fino alle conclusioni che l’Antico Regime si esaurì solo con la prima guerra mondiale. Nella sua storia si legge invece che la fine delle monarchie assolute portò con sé compiti e immagini tradizionali della nobiltà, cioè una buona fetta di potere; ma si legge anche che non ne oscurò la forte capacità evocativa e con essa la possibilità di rigenerarsi; questo non bastava però a ridisegnarne un profilo incisivo e quindi uno spazio e un ruolo definito ed egemone di classe dirigente. Tuttavia l’aristocrazia, o per lo meno certe aristocrazie, mantennero almeno per tutto il secolo XIX parti non così irrilevanti di potere... |